La circolare n. 5/2020 della RgS consente agli enti di programmare e avviare gli investimenti facendo anche ricorso al debito, senza doversi più preoccupare del rispetto del pareggio di bilancio. Essa, infatti, ha dato il via libera all'assunzione di mutui da parte degli enti locali per il 2020 sull'assunto che, dall'analisi dei bilanci 2019-2021 trasmessi a Bdap, le previsioni relative agli esercizi 2020-2021 rispettano ex ante il saldo di finanza pubblica a livello di comparto (entrate finali > alle spese finali, senza considerare avanzo, Fondo pluriennale vincolato e indebitamento). Se nel consuntivo 2019 dovesse emergere uno scostamento dal pareggio di bilancio, la stessa RGS imporrà al comparto regionale interessato dallo scostamento di adottare misure di rientro attarverso scelte idonee a recuperare lo sforamento nel triennio successivo, senza più meccanismi sanzionatori a carico del singolo ente. Questo approccio, però, risulta tanto più efficace quanto più il sistema di monitoraggio risulterà tempestivo. Purtroppo mancano all'appello i rendiconti 2019 e i nuovi bilanci di previsione, il cui termine slittato al 30 di aprile sarà forse destinato a subire un nuovo differimento a causa dell'emergenza coronavirus. Inoltre, la scelta del legislatore di non richiedere l'invio a Bdap delle variazioni al bilancio di previsione, sebbene dettata dall'esigenza di semplificare gli adempimenti in fase di avvio, preclude la possibilità di ottenere in tempo quasi reale le previsioni aggiornate di bilancio degli enti. A tutto ciò si aggiunge anche il fatto che la programmazione degli enti è ancora carente sotto il profilo dell'attendibilità, soprattutto per quanto riguarda il secondo e terzo esercizio della previsione, e ciò da una fotografia del bilancio iniziale che rischia di essere molto diversa dalla situazione a consuntivo, creando un limite del meccanismo pensato dalla RgS.
In questo momento storico del paese che, appena superata la fase emergenziale, sarà chiamato a ridare impulso all'economia attraverso un significativo rilancio degli investimenti, è fondamentale disporre di basi certe su cui operare e compiere le scelte per il futuro, senza doversi accorgere, nell'esercizio successivo, che vi è stato uno sforamento dei vincoli di finanza pubblica con conseguente obbligo di rientro. Certamente la flessibilità concessa dall'Unione europea sarà di forte aiuto in questo senso, ma è necessario anche attivare misure volte a consentire ai territori di gestire le risorse e programmare il ricorso al debito senza correre il rischio di ricevere brutte sorprese. A tale scopo potrebbe risultare utile:
• introdurre l'obbligo di invio a Bdap delle variazioni di bilancio;
• attivare una cabina di regia tra il Mef e le regioni, con lo scopo di monitorare l'andamento dei saldi di finanza pubblica e il ricorso al debito dei singoli comparti regionali;
• richiedere a Cassa depositi e prestiti e all'Istituto per il credito sportivo la trasmissione periodica dello stock di mutui contratti dagli enti, per verificare la loro coerenza con le previsioni di bilancio.
L'assunzione di indebitamento dovrebbe essere anche agevolata dall'applicazione delle nuove norme sulla ristrutturazione del debito introdotte dallo’art. 1, co. 557 della L. n. 160/2019 e dall’art. 39 del D.L. n. 162/2019, che prevedono una maxioperazione di rinegoziazione dei mutui con conseguente accollo delle rate da parte dello Stato, che avrà la capacità di sfruttare le economie di scala e un maggior potere contrattuale.
|